Fare il freelance ha due aspetti fondamentali da prendere in considerazione, la libertà di organizzazione del lavoro e la possibilità che il mercato non richieda in maniera esaustiva le nostre competenze.
Nel mondo professionale il termine freelance è spesso utilizzato con un significato più restrittivo di quello generico. Infatti, un libero professionista che, lavorando in proprio, ha i suoi clienti diretti, non è considerato un freelance.
Esistono diversi settori nei quali si può decidere di svolgere il lavoro da freelance basta decidere di investire in un ramo freelance come nelle professioni di giornalista, commercialista, avvocato, medico, veterinario, dove i fruitori del servizio fanno affidamento sull’autonomia intellettuale e sulle capacità professionali del freelance stesso.
Fare il freelance signifca saper gestire molte cose oltre il suo lavoro
Com’è immaginabile per svolgere queste professioni non è necessario avere un contratto di lavoro ma
si può operare per più società, quindi nessun capo ma dall’altro lato non è detto che si possano
ottenere i guadagni sperati.
Anche l’orario di lavoro può essere decisamente elastico ma per poter ottenere compensi adeguati
bisogna lavorare con continuità e impegno. Va da sè che maggior tempo si dedica alla propria
professione e maggiori potranno essere i guadagni.
Per poter svolgere la professione di freelance è necessario aprire una partita Iva, in base a questa possono variare le tasse freelance. Esistono diverse forme e tipologie di Partita Iva e ognuna di questa richiede una percentuale diversa di tasse freelance prendendo in considerazione diversi aspetti quali gli incassi, le fatture emesse ecc.
Il freelance, inoltre, può avere anche la fortuna di svolgere il lavoro da casa, ad esempio, perchè è lui a stabilire in libertà le modalità di svolgimento dello stesso, ovviamente in accordo con il committente.
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